Luca Santamaria
Titolare del Polo Cinofilo “Family Dog’s”
Castrazione del cane maschio
Negli anni settanta, diversi studi effettuati in America, mostrano che gli effetti della castrazione hanno migliorato il comportamento dei cani studiati nel 70 % dei casi.
Si tratta di interventi chirurgici a corredo di una terapia comportamentale già in corso o in procinto di essere sviluppata. È essenziale, infatti, affermare che una castrazione non appoggiata da una terapia comportamentale di supporto, con un percorso rieducativo specifico, non porterà i frutti sperati nel caso in cui sia stata consigliata la castrazione del soggetto per problemi di aggressività verso altri cani e/o persone o eccessiva territorialità o dominanza.
Parlando di castrazione del cane maschio, da un punto di vista clinico, sentendo vari pareri di alcuni veterinari con cui collaboro, possiamo dire che la castrazione porta anche a notevoli benefici relativamente all’insorgenza di prostatiti, di tumori testicolari e di tumori delle ghiandole anali. Generalmente si pratica intorno agli 8/10 mesi di età, ma è necessario valutare caso per caso età, razza e personalità del soggetto.
Castrazione chirurgica e castrazione chimica
Un’altra alternativa alla castrazione chirurgica (orchiectomia) è la castrazione chimica (farmacologica), consistente nella somministrazione sottocute da parte del veterinario di un farmaco che blocca la produzione di testosterone.
La durata di questo intervento è di circa 6 mesi e i livelli di testosterone ritornano alla normalità nel giro di un anno dall’inserimento del chip. A onor del vero, va anche detto che il chip diventa attivo dopo 6 settimane dall’impianto.
Si raccontano tante cose terribili a proposito della castrazione chirurgica: il cane ingrassa, smette di fare la guardia, perde il suo temperamento, ecc… Di certo il suo metabolismo cambia perché è più rilassato, ma basta prendere dei piccoli accorgimenti sulla dieta per evitare un’eccessiva assunzione di peso.
Ciò che non cambia è di certo il suo carattere, e non perde neanche la dignità perché vengono meno i testicoli… Questa si chiama antropomorfizzazione e non fa bene ai nostri animali.
Sterilizzazione del cane femmina
Il cane domestico femmina solitamente ha due cicli estrali l’anno. La sua pubertà è raggiunta, generalmente, tra il 7° e 12° mese di età a seconda anche della razza. La cagna continua ad avere cicli estrali per tutta la vita, anche se ovviamente, andando avanti con l’età, diminuisce la sua fertilità.
Nel caso di un cane femmina, la sterilizzazione è consigliata per prevenire l’insorgere di alcune infezioni all’utero causate dai continui calori, gravidanze indesiderate, gravidanze “isteriche”, con conseguente inappetenza e depressione e tumori alle mammelle.
Alcuni studi dimostrano che sterilizzando (ovariectomia) la cagna entro il primo calore, quindi tra i 6 e i 9 mesi di età, il rischio di tumore si azzera. Anche in questo caso c’è il rischio che l’animale ingrassi, ma vale per quei cani che non hanno un’alimentazione bilanciata e che non svolgono un adeguato esercizio fisico.
Castrazione e problemi comportamentali
Molti pensano che la sterilizzazione sia la soluzione per tutti i problemi comportamentali, ma non è così. In realtà questo tipo di intervento chirurgico riduce i comportamenti indesiderati causati dalle variazioni ormonali che intervengono durante il calore. Oltre che da un punto di vista di prevenzione, a volte si consiglia la sterilizzazione per cani aggressivi. Anche in questo caso, se non si affianca una terapia comportamentale di recupero col soggetto, si rischia di sterilizzare ma di non risolvere il problema.
Concludiamo dicendo che sia castrazione che sterilizzazione intervengono solamente sugli ormoni legati alla sessualità del cane e che ancora ci sono diversi studi che stanno approfondendo l’argomento riferito ai benefici o meno di questo intervento.
Nel caso di randagismo, mi preme consigliare la sterilizzazione di tutti i soggetti, maschio o femmina che sia, come sistema di prevenzione delle nascite e relativo intasamento dei box di alcune lobby chiamate “canili”.
Luca Santamaria
www.lucafamilydogs.it